Tregnago a ricordo dei caduti nella Prima Guerra Mondiale
Le due lapidi di piazza Massalongo
Il 4 ottobre 1919, la Giunta Municipale di Tregnago presieduta dal sindaco Costantino Battisti - padre di Federico Gaetano che troveremo tra i caduti in guerra al quale è dedicata la scuola primaria – delibera la “Costituzione di un comitato per l’innalzamento di un ricordo marmoreo ai caduti in guerra”. Del comitato avrebbero fatto parte il sindaco con la carica di presidente, Angelo Gilbert de Winckels, assessore e padre del colonnello Igino, il colonnello Giuseppe Franchini Stappo, il parroco don Vittorio Costalunga, don Ferruccio Spada, l’avvocato Carlo Valle, Riccardo Vinco, Francesco Aldegheri, il colonnello Igino Gilbert de Winckels, l’avvocato Francesco Cracco, Augusto Dal Forno, Antonio Legnazzi, Carlo Marani, Angelo Finetto, Francesco Cavaggioni, il dottor Aristide Bruno, il professor Caro Massalongo, Giovanni Cracco, Fulgenzio Zanchini, l’ingegner Riccardo Zanderigo, l’ingegner Franchini Stappo, Giovanni Zavarise e Giovanni Castagna.
Il testo della prima lapide recita:
DULCE ET DECORUM EST PRO PATRIA MORI
TREGNAGO AI SUOI CADUTI 1915-1918
CADUTI IN COMBATTIMENTO
Baltieri Matteo, caporale
Battisti Gaetano Federico, decorato con medaglia d’argento al valore, aspirante ufficiale medico
Bovi Diomiro, soldato
Busti Emilio, soldato
Busti Santo, soldato
Castagnini Enrico, caporal maggiore
Castagnini Felice, carabiniere
Castagnini Luigi, caporale
Confente Massimo, soldato
Corradini Angelo. Soldato
Fiocco Lodovico Erminio, decorato con medaglia d’argento al valore, aiutante di battaglia
Mantovani Giovanni, soldato
Marcazzan Emilio, soldato
Maseri Giuseppe, caporale
Pegoraro Silvio, soldato
Piccoli Giuseppe, soldato
Rancan Antonio, soldato
Refatto Ernesto, soldato
Rossetti Domenico, soldato
Santi Antonio, caporal maggiore
Sartori Alvise, caporale
Simoncelli Giovanni, soldato
Trettene Adolfo, soldato
Trettene Faustino, soldato
Turella Giuseppe, soldato
Vetrioli Arcangelo, caporal maggiore
Viviani Francesco, caporal maggiore
DISPERSI IN COMBATTIMENTO
Ambrosi Benedetto, soldato
Chiamenti Pietro, soldato
Colognato Ernesto, soldato
Colognato Giacinto, soldato
Colognato Marcellino, soldato
Filatide Giuseppe, soldato
Lerco Vittorio, soldato
Micheloni Aquilino, soldato
Pigozzi Martino, soldato
Ridolfi Luigi, guardia di finanza
Rossetti Giuseppe, soldato
Tertulli Romano, soldato
MORTI IN PRIGIONIA
Cattazzo Angelo, soldato
Cengiarolo Domenico, soldato
Cicheri Augusto, soldato
Dal Castello Biagio, soldato
Gaioni Luigi Giuseppe, soldato
Rossetti Angelo, soldato
Tessari Angelo, soldato
Zanini Giuseppe, soldato
MORTI PER MALATTIA
Arenario Giuseppe, soldato
Carpene Arcangelo, soldato
Carpene Marcellino, caporale
Cengiarolo Pietro, soldato
Chieo Gaetano, soldato
Cisamolo Angelo, soldato
Colombari Antonio, soldato
Colombari Fedele, caporal maggiore
Colombari Sebastiano, soldato
Corradini Antonio, soldato
Costalonga Angelo di Giovanni, soldato
Costalonga Angelo di Antonio, soldato
Dal Ben Costante, soldato
Dal Ben Ferdinando, soldato
Dal Ben Pietro, soldato
Dal Bosco Augusto, soldato
Dal Forno Angelo, soldato
Dal Forno Giovanni, soldato
Finetto Andrea, soldato
Gecchele Francesco, soldato
Legnazzi Alfonso, soldato
Legnazzi Ottavio, soldato
Maimeri Felice, soldato
Pegoraro Luigi, soldato
Piccoli Francesco, soldato
Pigozzi Callisto, soldato
Pigozzi Sisto, soldato
Piubello Amedeo, guardia di finanza
Rama Giovanni Battista, soldato
Rancan Giovanni, soldato
Ruffo Achille, soldato
Ruffo Gaetano, caporal maggiore
Ruffo Roberto, soldato
Santi Dionigio, soldato
Todeschini Silvino, soldato
Venturini Aurelio, soldato
SPARSE PER DIVERSE TERRE LE VOSTRE OSSA
QUI L’AFFETTO RICONOSCENTE DEI CONCITTADINI
RACCOGLIE LA MEMORIA DI VOI
PERCHÉ RIVIVA PERENNE
IN FULGIDO ESEMPIO
NEL CUORE DELLE GENERAZIONI FUTURE.
2 ottobre 1921
La seconda lapide riporta il discorso del generale Armando Diaz che annuncia la fine della Grande Guerra. Il testo, senza punteggiatura, è il seguente:
DAL COMANDO SUPREMO 4 NOVEMBRE 1918 ORE 12
La guerra contro l’Austria Ungheria che sotto l’alta guida di sua maestà il re duce supremo l’esercito italiano inferiore per numero e per mezzi iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tensace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi è vinta.
La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso ottobre ed alla quale prendevano parte 51 divisioni italiane tre britanniche due francesi una czeco-slovacca ed un reggimento americano contro 73 divisioni austro-ungariche è finita.
la fulminea arditissima avanzata del ventinovesimo Corpo di Armata su Trento sbarrando le vie della ritirata alle armate nemiche del Trentino travolte ad occidente
dalle truppe della Settima Armata e a oriente da quelle della Prima della Sesta e della Quarta determinò ieri lo sfacelo totale del fronte avversario dal Brenta al Torre l’irresistibile slancio della Dodicesima dell’ottava e della Decima Armata e delle divisioni di cavaleria ricaccia sempre più indietro il nemico fuggente.
nella pianura sua Altezza Reale il duca di Aosta avanza rapidamente alla testa della sua invitta Terza Armata anelante di ritornare sulle posizioni che essa aveva già vittoriosamente conquistate che mai aveva perdute.
l’esercito austro-ungarico è annientato. esso ha subito perdite gravissime nell’accanita resistenza dei primi giorni di lotta e nell’inseguimento ha perdute quantità ingentissime di materiale di ogni sorta e pressoché per intero i suoi magazzini e i depositi ha lasciato finora nelle nostre mani circa trecentomila prigionieri e interi stati maggiori e non meno di cinquemila cannoni.
i resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano discese con orgogliosa sicurezza.
Diaz
Attualmente, accanto alle due lapidi, un altro monumento ricorda i caduti della Seconda Guerra Mondiale.
Il parco della Rimembranza
Il Parco della Rimembranza fu costruito nel 1925 ed inaugurato il 6 dicembre di quell’anno. La statua della Madonna è posta alla sommità della colonna del monumento che ricorda i caduti della prima guerra mondiale. Sull’ultimo gradino del basamento si intravvedono tuttora i resti di una scritta di tre righe mal conservata. Si legge solo …nella guerra 1915-1918.
Il monumento ai Caduti di tutte le guerre di Piazza Bevilacqua
Al centro di piazza Bevilacqua troviamo il monumento ai Caduti di tutte le guerre edificato nel 1976. Maria è qui rappresentata con il Figlio morto. La scultura in ferro battuto è stata realizzata da Bertin da Cogòlo, Alberto da Ronco.